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Metodo per la realizzazione di una BETULLA AUTUNNALE
di Andrea Rotondi

La decisione di affrontare l'ostico processo per la costruzione di un albero in scala nasce dal desiderio di creare un elemento scenico in grado di verticalizzare le prospettive ed i volumi di un diorama e di fornire quest’ultimo di un soggetto ambientale originale e poco comune.
Un albero, infatti, è assai difficile da vedere in un diorama a causa dell'obiettiva complessità di realizzazione e soprattutto per l'oggettiva difficoltà a riprodurre quel realismo nelle forme e quella naturalezza cromatica che un buon albero in scala non può esimersi dall'avere.
E' proprio nell'ottica di quanto fin qui esposto, che mi accingo a descrivere il metodo da me seguito per la realizzazione di una betulla autunnale. Metodo che non intende essere esaustivo, ma solo spunto per tutti coloro che volessero cimentarsi in una impresa simile.
Il materiale da me usato è attualmente di facile reperibilità sul mercato e generalmente offerto in tutti i migliori negozi di modellismo.
Oltre ad una buona dose di pazienza e di entusiasmo per una nuova sfida, ho dovuto procurarmi essenzialmente due prodotti:

  • Per le fronde ho usato i rametti derivati dall'essiccazione di una piantina palustre. Si tratta di un prodotto normalmente venduto in buste o scatolette anonime, perciò mi è al momento impossibile indicare quale marca li immetta sul mercato. Sono, però, diventati abbastanza comuni sia nei negozi di modellismo sia negli stand di ferromodellismo delle fiere, perciò consiglio di farne una buona scorta appena possibile. Sono capaci di simulare molto bene sia rami di alberi che cespugli di varia misura, quindi sono essenziali per riprodurre un buon ambiente in un diorama.

  • Per le foglie ho usato quelle vendute dalla Plus Models. Si tratta di un particolare tipo di carta tagliata al laser e riproducente l'esatta forma delle foglie di vari tipi di alberi. Vi è anche riprodotta sia la nervatura che il gambo e sono già provviste di un colore discretamente naturale. Esistono tre tipi di foglie ognuno dei quali sia nella versione autunnale che estiva (come nella foto qui sotto).


Non solo: sono proposte sia in scala 1/35 che 1/48 ed in ogni confezione vi sono foglie di almeno quattro dimensioni diverse. Insomma si tratta di un prodotto innovativo e di altissima qualità. Se poi sommate a tutto questo il costo decisamente contenuto (circa 3 Euro a confezione) capirete bene che si tratta di un acquisto decisamente utile e più che consigliato. Le confezioni sono piccole, ma il numero di foglie contenute notevole. Per darvi un'idea sappiate che una sola di esse mi è bastata per l'intera betulla.

Se volete arrangiarvi con quanto è possibile raccogliere qua e là, sappiate che proprio le betulle producono fra ottobre e novembre dei grappoli di semi di forma cilindrica. Una volta essiccati sarà possibile separare i semi veri e propri (inutili) dai loro involucri protettivi i quali, come dimostra la foto qui sotto, sono estremamente simili a delle foglie oltre che dotati di un colore naturalissimo.



Si tenga, però, presente che la loro forma a tridente non consente di usarli per riprodurre le foglie di una betulla che, al contrario, le ha di forma triangolare e che il colore molto scuro li rende più idonei a riprodurre un tappeto di foglie cadute e marciscenti che non quelle ancora appese agli alberi.

Così come ogni buon modellista raccoglie tutto il materiale iconografico necessario per riprodurre fedelmente il mezzo o il figurino oggetto della sua attenzione, così il dioramista desideroso di realizzare un buon lavoro deve documentarsi il più possibile sull'ambiente che intende riprodurre. In questo caso, ho fotografato ed osservato il più possibile le betulle che crescono nelle nostre campagne e nei nostri giardini allo scopo di cogliere al meglio le caratteristiche, le forme e i colori di queste piante. Il tutto al fine di realizzare un lavoro il più possibile naturale e convincente.
Nel concreto penso si possa affermare che le betulle si distinguano per due caratteristiche peculiari:

  • la corteccia liscia e chiara che, invecchiando l'albero, si spacca in più punti lasciando il posto ad una corteccia rugosa e scura.

  • le piccole foglie di forma triangolare che diventano giallo dorate in autunno.



 

 


Per prima cosa è necessario creare una intelaiatura che faccia da supporto per i rami principali e che aiuti a modellare la forma della pianta. A tale scopo ho usato un tondino di metallo di due millimetri di spessore e vi ho avvolto alcuni frammenti di fil di ferro lasciando sporgere le estremità nei punti in cui volevo si diramasse un ramo. In tal modo il fil di ferro, grazie ad un po' di filo di rame e colla, diventa un solido supporto per i rametti comprati precedentemente. In questa fase è ovvio usare i rametti più grandi contenuti nella confezione perchè lo scopo è riprodurre quelli portanti della pianta.

A questo punto non resta che circondare lo scheletro in metallo con del Milliput, modellandolo fino a ricreare il tronco della pianta nonché le diramazioni e la base dei rami principali. Fatto ciò non resta che aggiungere un buon numero di rametti più piccoli fino a creare la fitta volta arborea di una pianta di dimensioni medio-grandi.

Per completare l'assemblaggio, ho affrontato la questione della corteccia scura di cui sopra. Per realizzarla ho applicato, nei punti che ho ritenuto più corretti del tronco, delle piccole quantità di normale stucco per modellismo della Molack. Modellandolo ancora fresco con uno stuzzicadenti, ho simulato la nervatura della corteccia.



Per la colorazione mi sono affidato con fiducia all'aeropenna. Con quest'ultima ho spruzzato prima di tutto un buon marrone scuro come base per tutto l'albero. L'ho poi sfumato con marroni più chiari concentrandomi sulle fronde. Il tronco è stato dipinto a pennello usandone uno vecchio e sfruttandone le setole lise e la corona slabbrata per ottenere facilmente l'effetto a macchie della corteccia liscia. Ho applicato un grigio medio di base dopo di ché, picchiettando il pennello intinto nel colore e parzialmente asciugato su carta assorbente, ho ottenuto macchie in una scala dal nero al bianco passando per vari toni di grigi. Sempre a pennello ho dipinto la corteccia rugosa con i marroni delle fronde ed un sapiente drybrush.


Completata la pittura ho attaccato alle fronde le foglie della Plus Models, per la precisione quelle di forma triangolare nella versione autunnale (un giallo chiaro pallido). Le ho incollate una per una facendomi coraggio per quelle più piccole e cercando di concentrarle a piccoli gruppi ed in modo omogeneo su tutta la pianta. La Super Attak Gel è indispensabile per un lavoro del genere e la consiglio vivamente.
Terminata anche questa fase mi sono reso conto che le foglie avevano un colore troppo pallido, ben lontano da quello dorato di quelle vere, e per tale motivo le ho ridipinte con i colori Vallejo in gradazioni di giallo più intense e dalle tonalità più varie possibili.

Ecco alcune foto del lavoro concluso e della pianta nella sua totalità.


Mi scuso per le foto un po' scure ma spero che il risultato sia comunque apprezzabile. Nel complesso lo ritengo un buon lavoro e penso che questa betulla abbia le carte in regola per essere un importante componente del diorama che la accoglierà. L'unico appunto che mi sento di sollevare è legato alla consapevolezza che almeno la metà delle foglie sia fuori scala e troppo grandi per essere quelle di una betulla in 1/35. Questo è dovuto al fatto che le foglie da me usate della Plus Models sono in realtà previste per gli olmi le cui foglie hanno forma uguale a quelle delle betulla ma decisamente più grandi. A mia giustificazione non posso che citare la mancanza sul mercato di foglie adeguate, l'impossibilità di riprodurle manualmente e la già grande difficoltà a maneggiare e colorare le foglie poi effettivamente usate.