Articoli Tecnici







Rarities World: I segni della pioggia
di MIG Jimenez



E’ facile imbattersi in modellisti che chiamano i “segni della pioggia” lavaggi o viceversa. Sino a pochi anni fa il vocabolario modellistico era ridotto ad un minimo di espressioni. Tutto ciò che era realizzabile con un pennello e del colore diluito era comunemente chiamato lavaggio. In questo modo si incappa in un grave errore linguistico e, nel contempo, l’ apprendimento di tecniche che possono essere applicate da qualunque modellista viene ostacolato da una carenza linguistica…In questo modo il lavaggio comprendeva tutto!!!
Per essere capaci di creare un modello accurato come lo abbiamo in mente è necessario prestare la maggiore attenzione possibile a quali tecniche si decide di usare rispetto ad altre. La combinazione, in misura maggiore o minore, di tali tecniche ci darà il risultato più esatto per un modello che sia pari all’ idea originale oppure ci porterà irreversibilmente lontano da essa.

Che cosa sono?
I segni della pioggia sono una tecnica che si ispira all'azione degli effetti atmosferici sugli oggetti. La sua applicazione ed esecuzione è il contrario della realtà. Si tratta, pertanto, della falsificazione o imitazione dell’ effetto naturale. 

Che cosa rappresenta?
La polvere o la sporcizia caduta su un veicolo o su qualunque oggetto in modo regolare e che traccia delle linee verticali per l’ azione della pioggia o della umidità. Tale polvere trascinata dall’ acqua tende ad asciugarsi e a tracciare alcune peculiari forme lineari di differente ampiezza ed opacità. Ed è solo questo che rappresentano i segni della pioggia.
Naturalmente questi si manifestano anche sulle superfici orizzontali, tracciando delle forme ma circolari ed omogenee.

Come si fanno?
Si possono seguire diversi modi per realizzare i segni della pioggia. Alcuni sono più efficaci e altri più complessi, ma sono tutti validi e ogni modellista può usare il suo metodo. Questi sono alcuni di quelli applicati da me.

Striature della pioggia con gli acrilici: seguendo la tabella delle striature della pioggia che vi presento nelle illustrazioni, si parte da un colore base, con o senza desaturazione, dato che ciò non è rilevante e non ha influenza sul prodotto finale.


 


Se sono stati applicati, in precedenza, filtri a base di smalti o trementina, applicheremo un sottilissimo e quasi impercettibile strato di color polvere della Tamiya ad aerografo, in modo da aiutare le striature di pioggia ad aderire adeguatamente alla superficie.


Sopra questa mano sottile ad aerografo cominceremo a tracciare le prime striature con un pennello medio, morbido, a punta rotonda, lavorando con una mescola di Tamiya Buff al 10% ed il 90% di acqua. Questo colore ha la caratteristica per cui, quando ancora umido rimane trasparente, ma asciugando diventa opaco e più chiaro. Bisogna prestare molta attenzione con questo. E’ molto importante mantenerlo molto diluito con acqua se non si vuole perdere il precedente lavoro di pittura. Quindi vale la pena procedere passo passo e ripetere il procedimento tutte le volte che sia necessario.


Una volta che i primi segni irregolari delle striature hanno creato un sottofondo di diverse forme e dimensioni passeremo un secondo strato ma cercando, questa volta, di far sì che le nuove linee non coprano quelle precedenti, ma creando una nuova griglia verticale.


Alla fine unificheremo il tutto con un morbido e sottile strato di polvere, usando ancora il Buff ad aerografo.


Striature oleose: esiste un altro modo se si ricerca un effetto più dolce ma anche più evidente. Usando degli smalti tracceremo le linee di colore per poi mescolarle e sfumarle con un pennello pulito e della trementina, mescolandole sino a quando non otterremo un effetto dolce. Ma si devono lasciare delle zone più opache e delle altre più intense.

Striature della pioggia asciutte: è la stessa cose dei due tipi precedenti ma viene realizzata direttamente con le polveri dei pastelli. Con un pennello medio si prende la polvere dei pastelli e la si trascina su un lato del veicolo, tentando di tracciare una linea. Si pulisce il pennello e si tenta di ammorbidire la macchia . Per un miglior risultato la superficie deve essere opaca e la polvere non deve essere sparsa sulla superficie. Il risultato finale non è così preciso come con i metodi precedenti ma è indubbio che rappresenta un complemento perfetto dato che raggiunge gli angoli nascosti o zone difficili da coprire, dove gli acrilici tendono a diventare incontrollabili.

Trucchi: sarà importante fare pratica su diverse superfici dato che, di solito, all’ inizio le linee non saranno perfettamente dritte e perpendicolari. Una volta presa la mano si potrà procedere sul modello. Va controllata la dissoluzione della vernice poiché questa è la chiave per ottenere una finitura realistica. Se non ottenete i migliori risultati si può rimediare con un po’ di polvere ad aerografo, schizzi di fango od effetti similari. Ma non scoraggiatevi dato che sarà necessario fare errori su un paio di modelli prima di ottenere dei risultati soddisfacenti.

Si usa per….:unificare delle mimetiche complesse, per rappresentare carri o veicoli in aree piovose, per dare la base perfetta per effetti più grandi a base di fango e sporcizia.

Attenzione!!: che il veicolo non finisca per assomigliare ad una zebra. Questa è una tecnica complementare, ossia da sola non può funzionare. Né è necessario che sia molto evidente né deve essere presente su tutte le superfici del veicolo. Ora ritengo che siate in ritardo per partire con un pennello ed iniziare a fare pratica sul quel modello che vi è costato tre anni di lavoro per assemblarlo. Con questo sacrificio…gli dei del modellismo saranno compiaciuti.
Ve lo prometto.