Type 97 CHI-HA - 9° Rgt - 5° Comp - Saipan

Il quartier generale giapponese a Saipan

Type 97 abbandonato a Saipan

Type 95 abbandonato a Tinian

Type 95 a Tinian

Type 95 a Guam
Marines entrano a Garapan, cittadina principale di Saipan

Marine con lanciafiamme

Marine con cannone da montagna giapponese catturato

I Marines sbarcano a Guam

M3 75mm Gun Motor Carriage, Special Weapons Company, 2° Div. Marines a Tinian

A.Hitler e Hideki Tojo in un poster di propaganda americana

Le MarianneSaipan e Tinian, Guam (giugno-luglio 1944)

A metà giugno del 1944 una potente task force americana, con complessivi 127.000 uomini attaccò la linea di difesa interna nel Pacifico dell’ Impero Giapponese costituita dall’ arcipelago delle Marianne, delle Palau e delle Caroline. La scelta delle Marianne da parte dell’ ammiraglio Chester Nimitz venne influenzata dalla introduzione in servizio dei superbombardieri strategici B29. La presa delle Marianne avrebbe consentito di lanciare bombardamenti strategici contro Tokyo grazie alla autonomia di 2.400 km di volo del B29. La capitale nipponica dista 2.028 km da Saipan. Ex colonie tedesche dal 1899 al 1914 nel 1918 vennero assegnate alla amministrazione nipponica dal mandato della Società delle Nazioni.

Militarmente presidiate sin dagli anni Trenta nel 1941 la guarnigione nipponica arrivò ad oltre 30.000 uomini tra esercito e marina. Nel 1944 la difesa della Marianne venne assegnata alla 31° armata comandata dal Gen Hideyoshi Obata.
La principale concentrazione di forze era Saipan con circa 31.000 soldati tra esercito e marina, tra cui spiccava l’ unità di elitè, i 700 uomini della 1° forza speciale di sbarco di Yokosuka.
Tinian era presidiata da circa 8.000 uomini dell’ esercito e della marina imperiali.
Guam era presidiata, infine, da 18.500 uomini.

Saipan fu testimone dei maggiori scontri corazzati dell’ intera guerra del Pacifico grazie alla decisione del generale Obata di aderire all’ ordine del Quartier Generale Imperiale di Tokyo di “sconfiggere il nemico sulle spiagge”, lanciando contrattacchi immediati contro le forze da sbarco americane. Pertanto i veicoli corazzati del 9° rgt vennero impegnati in operazioni di manovra invece che essere utilizzati come semplici bunkers. Nella notte del 15 giugno il gen Saito, comandante della 43° divisione ordinò un attacco in prossimità del villaggio di Charan Kanoa, sostenuto dalla 4° compagnia del 9° rgt corazzato e dai veicoli anfibi Ka Mi della Unità Speciale da Sbarco della Marina (Rikusentai). L’ attacco venne fermato dal fuoco dei bazooka in dotazione ai marines e da quello degli M4A2 del 2° e 4° btg corazzato dei marines. Stessa sorte toccò a due successivi attacchi da parte della 4° cp del 9° rgt e dei Type 95 della forza di sbarco della marina verso le prime luci dell’ alba. 11 dei 14 tanks della 4° cp del 9° rgt nipponico andarono distrutti, assieme ad un buon numero dei veicoli della marina. L’ impiego dei carri e dei blindati anfibi dei marines consentì lo sfondamento delle linee di difesa avanzate nipponiche, successivamente supportati dagli M4A2  e da due compagnie di M5A1 del 762° e del 766° btg corazzato in forza alla 27° divisione di fanteria dell’ esercito. Nella notte del 17 giugno Saito ordinò un nuovo attacco contro la testa di ponte americana, impiegando il 136° rgt di fanteria, i 44 carri del 9° rgt corazzato e la 1° unità speciale da sbarco di Karashima. Tuttavia i preparativi nipponici erano stati rilevati dagli americani. Le postazioni difensive statunitensi vedevano la presenza di armi anticarro personali (bazooka da 60 mm e lanciagranate) e di pezzi anticarro da 37 mm. Inoltre le difese del 1° e 2° btg del 6° rgt marines vennero ulteriormente rafforzate da un plotone di M4A2 della Compagnia A, 2° btg corazzato marines e dal diversi semicingolati cacciacarri M3, dotati di un pezzo da 75 mm. L’ attacco, durato dalle 3.30 alle 7.30 del mattino, si concluse con un disastro per il 9° rgt, bersagliato dal fuoco di artiglieria terrestre e navale, di quella controcarro e dei bazooka ed, infine, dal contrattacco degli M4A2 dei marines su un terreno totalmente aperto. Su 44 veicoli che parteciparono all’ attacco dai 30 ai 32 vennero distrutti in combattimento. Entro il 20 giugno la totalità del 9° rgt venne distrutta in scontri con gli M4A2 americani, dal fuoco dei bazooka, dei 37 mm anticarro e degli M5A1. In seguito gli Sherman americani vennero impegnati nella distruzione dei bunkers nipponici. Tuttavia diversi andarono perduti quando i cacciatori di carri giapponesi si avvidero del loro principale punto debole: i serbatoi di carburante posteriori. Le operazioni militari principali su Saipan si conclusero il 07/07 lasciando alle forze americane il solo compito di rastrellare i superstiti della guarnigione nipponica, operazione conclusasi nel settembre 1944. A Saipan gli americani ebbero 3.926 caduti e disperi e 13.099 feriti per un totale complessivo di 16.525 vittime. La guarnigione nipponica venne distrutta al 92%, con 29.811 morti. Perirono anche 22.000 civili.

Lo sbarco a Tinian avvenne il 24/06 da parte di 15.000 soldati americani della 2° divisione marines. I tanks del 2° e 4° btg marines ingaggiarono sulla spiaggia, distruggendoli, due dei dodici Typ 95 in dotazione alla guarnigione. Nella notte i marines respinsero un nuovo contrattacco nipponico condotto da due btg di fanteria, 2.000 fanti di marina ed i 10 Type 95 superstiti. Il fuoco di sbarramento americano causò ai giapponesi la perdita di 1.250 uomini e di 5 tanks. La battaglia di Tinian si concluse il 02/08 con la perdita da parte americana di 389 morti/dispersi e 1.916 feriti, a cui vanno aggiunti circa 300 marinai americani. I giapponesi ebbero 5.500 caduti e 252 prigionieri. Nei combattimenti rimasero uccisi anche 4.000 civili nipponici A Tinian gli americani impiegarono massicciamente bombe al napalm ed esplosivi fuel air per distruggere le fortificazioni giapponesi.
Da Tinian, nell’ agosto del 1945, partirono i B29 che lanciarono gli attacchi nucleari contro Hiroshima e Nagasaki. Dal novembre 1944 da Saipan decollarono i primi B29 destinati al bombardamento delle metropoli nipponiche, Tokyo in testa.

La campagna delle Marianne venne conclusa con l’ assalto a Guam il 21/07, primo territorio americano riconquistato nella campagna del Pacifico. Dal dicembre 1941 era stata occupata dai giapponesi e trasformata in una potente piazzaforte. Difesa da 18.000 uomini, la 29° divisione di fanteria del gen Takeshi Takashima, ridispiegata dalla Manciuria, due brigate di fanteria miste e 8.100 uomini della fanteria di marina.
La componente corazzata era costituita dalla 1° e 2° compagnia del 9° rgt corazzato con 29 tra Type 95 e Type 97 e dalla 24° compagnia corazzata indipendente, con 9 Type 95. In totale 38 carri.
La forza di invasione, forte di 54.000 uomini, era composta dalla 3° divisione Marines, dalla 77° divisione di fanteria dell’ Esercito e dalla 1° brigata marines, supportate dalla 2° e 4° compagnie corazzate indipendenti dei marines, dal 3° btg corazzato marines e dal 706° btg corazzato dell’ esercito.
Lo sbarco americano avvenne proprio di fronte alla concentrazione di carri armati nipponici, sulla costa occidentale dell’ isola. Vennero impegnati alcuni Type 95, rapidamente distrutti dalle armi anticarro delle truppe da sbarco. Nella notte del 21 la 1° cp del 9° rgt corazzato supportò con 5 Type 95 un attacco alla testa di ponte. Nuovamente il fuoco delle armi anticarro e degli M4A2 distrusse tutti i veicoli nipponici. I giapponesi lanciarono un nuovo attacco sempre a carico della 1° cp e della 24° compagnia corazzata indipendente. 5 Type 95 della 1° cp vennero distrutti da attacchi aerei e dal fuoco degli Sherman, insieme ai 9 Type 95 della 24° cp. Il comando nipponico si rese conto della inutilità di condurre cariche corazzate in pieno giorno contro le forze americane. Pertanto gli ultimi 11 veicoli della 2° cp del 9 rgt corazzato vennero ritirati sulla costa nord ed impiegati a sostegno degli attacchi notturni della fanteria. Un contrattacco nipponico nella battaglia del Monte Santa Rosa da parte di 5 carri medi Type 97 riuscì a soverchiare le postazioni dei marines,nella notte tra il 07 e 08 agosto, i cui bazooka erano stati resi inoperanti dalla pioggia battente. Il giorno successivo due veicoli vennero distrutti dagli M4A2 e altri 7 catturati. In buona parte i tanks nipponici risultarono in operativi a causa di guasti meccanici.
La campagna di Guam si concluse il 12/08. Agli americani era costata 1.290 morti, 145 dispersi e 5.648 feriti per un totale di 7.083 perdite. I nipponici ebbero 10.693 morti e solo 98 prigionieri.  Il resto della guarnigione condusse azioni di guerriglia sino al 02/09/1945, data della resa ufficiale del Giappone, quando si arresero 113 soldati. Altri continuarono a combattere sino alla fine del 1948, quando finalmente si arresero.

Di fatto solo i Type 97 migliorati, dotati dell’ eccellente cannone da 47 mm al posto del pezzo da 57 mm, risultarono capaci di causare danni agli M4 americani, sebbene a corta distanza e con il supporto di una certa fortuna. I carri nipponici potevano essere messi fuori combattimento senza problemi dal pezzo da 75 mm dello Sherman, anche se i carristi americani preferivano impiegare i proiettili ad alto esplosivo dato che quelli perforanti attraversavano i mezzi giapponesi senza causare troppi danni. I carri nipponici si rivelarono vulnerabili anche al fuoco delle mitragliatrici pesanti cal. 50 (12.7 mm) e alle granate a carica cava da fucile tipo M9.

Tra le conseguenze della cattura delle Marianne, in particolare la caduta di Saipan, vi fu la caduta del governo di Hideki Tojo il 22/07/1944. Il primo ministri nipponico, nella versione locale della caduta di B.Mussolini il 25/07/1943, fu costretto a dimettersi da capo del Governo.

Saipan

Unita'

Comandanti

Forze

9° rgt corazzato (senza la 1° e 2° cp e 50% della 7° cp)

Col Hideki Goto

51 carri – 39 Type 97 e Type 97 migliorati e comando, 12 Type 95

Unità da Sbarco della Marina

   
1° Unità Speciale Cap. Karashima 9 Type 95
Type 2 Anfibi
Tinian

Unita'

Comandanti

Forze

1 compagnia carri aggregata alla 18° div fanteria

Ten. Sikamura

12 Type 95

Guam

Unita'

Comandanti

Forze

1° e 2° cp del 9° Rgt corazzato

Ten Yuki/Ten. Kumagaya

29 carri leggeri Type 95 e medi Type 97

24° cp corazzata indipendente esercito

Cap. Hideo Sato

9 Type 95
Rota

Unita'

Comandanti

Forze

1° Unità Speciale   4 o 7 carri anfibi Type 2 Ka Mi.

Fonti e Bibliografia:
- Osprey - [Campaign 137] - Saipan & Tinian 1944 - Piercing the Japanese Empire
- Osprey - [New Vanguard 035] - Armor of The Pacific War
- AJ-Press - [TankPower 011] - Japanes Armor. Vol 3


M3 Satan lanciafiamme del 4° Btg Carri Marine