Carro sovietico T-34 in Manciuria nel '45

Carri sovietici a Changchun

T-34/85 nelle Khingan Mountain

La resa giapponese

Type 97 SHINHOTO dell'11° Rgt

Manciuria e Shimushu - Manciuria, Cina e Kurili (agosto-settembre 1945)

L’ isola di Shimushu o Shumshu è l’ isola più settentrionale dell’ arcipelago delle Kurili ed il confine tra Giappone ed URSS venne tracciato tra isola Shimushu e la penisola di Kamchatcka.

Circa 8.000 soldati e l’ 11° rgt corazzato vennero schierati sull’ isola per difendere il territorio nipponico da una invasione sovietica.
Quando il Giappone si arrese il 15/08/1945 alle forze nipponiche venne ordinato di cessare gli attacchi contro gli alleati. Ma il governo di Tokyo si riservò il diritto di autodifesa. Il 18/08 le forze sovietiche invasero Shimushu nel corso delle loro operazioni militari contro il Giappone iniziate il 06/08 in Mongolia e Manciuria.
Contro l’ Armata della Manciuria, forte di circa 1 milione di soldati , 1.500 carri e 2.000 aerei, i russi impiegarono 1.5 milioni di uomini, circa 4.000 veicoli corazzati e 3.000 aerei. L'occupazione della Manciuria e della Corea sino al 38° parallelo (che delimitava la sfera di influenza russa in Cina e Manciuria e quella nipponica all’ epoca della guerra russo-giapponese del 1904-1905) venne portata a termine ai primi di settembre, con l’ occupazione di Pechino a fine agosto 1945.
Nelle operazioni in Manciuria, con cui J.Stalin voleva assicurare una influenza russa sul territorio cinese ed una partecipazione di Mosca agli equilibri asiatici alla fine del conflitto, vennero utilizzate diverse unità della armata rossa che avevano partecipato alle operazioni in Prussia Orientale come la presa di Koenigsberg e nella Battaglia di Berlino. Questo perché esperte nelle operazioni contro aree fortificate. Il dispositivo di difesa giapponese in Manciuria era incardinato su una serie di zone fortificate, in particolare nella zona settentrionale.
Le operazioni in Manciuria videro un preponderante vantaggio tecnico e di manovra da parte sovietica, che completò le operazioni contro le forze giapponesi entro il 20/08, in due settimane dall’ inizio della operazione.  Non si trattò, però, di una mera passaggiata militare. In particolare la città di Mutanchiang, nella Manciuria centrale, le forze nipponiche e russe si scontrarono con estrema durezza, con l’ impiego di veicoli corazzati da entrambe le parti.
Uno dei pochi casi in cui i T34 russi si scontrarono con i veicoli corazzati nipponici. Nei tre giorni di combattimenti per la conquista di Mutanchiang si stima siano caduti circa 12.000 dei 33.000 soldati russi morti nelle operazioni militari nella regione.

In Manciuria si stima caddero circa 100.000 soldati nipponici. Anche il terreno, particolarmente accidentato in diverse aree, esercitò un notevole attrito sulle colonne meccanizzate sovietiche.  Va notato, stando a David Glantz, autore di uno studio sulle operazioni militari russe in Manciuria, che il tasso maggiore di attrito venne registrato dalle unità dotate di Sherman M4 (76) come il 9° corpo meccanizzato della guardia, per ragioni di eccessivo consumo di carburante e problemi meccanici. In ogni modo anche le unità dotate di T34 registrarono perdite vicine al 40-50% dei veicoli, in larga misura per guasti meccanici. Va tenuto presente che le forze URSS attraversarono in soli 15 giorni un territorio la cui estensione è pari alla distanza, da ovest ad est a quella tra le coste atlantiche francesi e l’ Oder e da nord a sud a quella tra Stoccolma e Roma.

A Shimushu i sovietici sbarcarono 8.360 uomini sostenuti da forze navali ed aeree. Anche in questo caso Stalin desiderava occupare territori ex zaristi e nipponici prima dell’ arrivo delle forze americane.  Al momento dell’ attacco russo le forze nipponiche si stavano preparando a disarmare. In ogni caso contrastarono lo sbarco russo, causando forti perdite ai sovietici. I circa 40 carri dell’ 11° rgt attaccarono le forze russe sulle spiagge. I russi contrastarono l’ attacco sbarcando in tutta fretta dei cannoni anticarro da 76.2. La nebbia rese difficile l’ individuazione dei cannoni da parte nipponica. Il combattimento si protrasse per circa due ore, a distanza ravvicinata. Alla fine circa 20 carri giapponesi vennero distrutti e oltre 100 soldati russi rimasero uccisi. Il 20/08 venne raggiunto il cessate il fuoco tra forze russe e nipponiche.

La battaglia dell’ isola di Shimushu fu l’ ultima condotta dalle forze corazzate imperiali nipponiche.

Unita'

Comandanti

Forze

11° Reggimento Corazzato

Colonnello Ikeda

20 Type 97 (migliorati);
19 Type 97; 
25 Type 95


Fonti e Bibliografia:
- Glantz David  “Summer storm”, US. Army War Studies, 1988
- Osprey - [New Vanguard 035] - Armor of The Pacific War
- Concord 7004 - [Armor at War] - Tank Battles of the Pacific War 1941-1945