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CORRELAZIONI

NOTE:

1- Il 33° Reggimento (XXII,XXIII,XXXII), venne sciolto e i 3 battaglioni carri L furono inviati in Sardegna e in Corsica. Il VI nel gennaio 1941 sara' destinato in Africa.




BIBLIOGRAFIA E SITI WEB

Per ulteriori approfondimenti si consigliano i seguenti libri:

ITALIAN ARMORED VEHICLES OF WORLD WAR TWO
di N.Pignato
Squadron/Signal Pub. - Volume completamente illustrato di 64 pp
MUSSOLINI'S TANKS
Wydawnictwo Militaria - serie Tank Power 253 - 50 pp
L'ARMATA NEL DESERTO - Il segreto di El Alamein
di A.Petacco
Mondadori - 245 pp con 35 foto in b/n

Come sito web si consiglia;
- Ferreamole




 

133ª DIVISIONE CORAZZATA "LITTORIO"

La Divisione si costitui' il 6 novembre 1939 a Parma con:

33° Rgt. carri su quattro battaglioni (VI,XXII,XXIII,XXXII)
12° Rgt. Bersaglieri su tre battaglioni ((XXI,XXIII,XXXVI)
133° Rgt. Artiglieria (I,II)

Sino al marzo 1941 fu alle dipendenze dell'Armata Liguria e nel giugno 1940, la Divisione "Littorio" fu inviata nel settore del Moncenisio dove verra' impiegata al Piccolo S. Bernardo.

Poco dopo venne spostata in riserva come corpo autotrasportabile ad est di Trieste, alle dipendenze della 2ª Armata per essere impiegata nei Balcani per l'attacco alla Jugoslavia.

L'11 aprile 1941 supero' il confine jugoslavo e si diresse a Postumia e Fiume con 117 carri armati L3 e 5 carri armati M13. Il giorno seguente conquisto' Ogulin, il 14 Sebenico, il 16 giunse a Knin (gia' conquistata dalla guarnigione Zara) e a Mostar ed il 17 arrivo' a Trebinje, dove si incontro' con reparti della Div. Centauro provenienti dall’Albania. Successivamente raggiunse la gia' accupata Ragusa per essere dislocata nella zona di Mostar dove vi rimase sino al 15 maggio. Nel corso dell'avanzata molti carri furono trasportati su camion evidenziando le difficolta' di movimento dei nostri carri lenti e inaffidabili.

Rientrata in Italia venne riorganizzata e il 33° (vedi nota) fu sostituito dal 133° Rgt. carristi gia' costituito nella zona di Pordenone con carri armati M13-M14.

Dall' 11 agosto 1941 e sino al 7 dicembre 1941 era cosi' organizzata:

133° Rgt. carri su quattro battaglioni (X,XI,XII)
12° Rgt. Bersaglieri su tre battaglioni ((XXI,XXIII,XXXVI)
133° Rgt. Artiglieria AR 133 (I,II Gruppo su 75/27 - III Gruppo su 105/28 - VI (DLII) su 90/53 - DLI e DLII con M40 75/18
133° Btg. Flak 90/53

Nel dicembre fu trasferita nei porti del sud Italia (Salerno, Benevento, Brindisi e Taranto) in attesa di imbarcarsi per combattere in Africa.

I primi a raggiungere Tripoli furono i due gruppi semoventi (DLI e DLII/133) il 23 dicembre e furono subito inseriti nella Div. Ariete. Ai primi di gennaio 1942 inizio' il trasferimento del grosso della divisione ma a causa del siluramento di alcune navi di trasporto (XII/133 non giunse per questo motivo in Africa) e dall'abbattimento degli aerei, la divisione vi giunse a ranghi largamenti incompleti. Questi man mano che arrivavarono vennero inviati al fronte aggregati alla Div "Ariete" (oltre ai gia citati grupi semoventi anche il X/133° Btg. e il Btg. Flak) o alla 101ª divisione motorizzata Trieste (XI/133° Btg.).

Nel febbraio la Divisione fu dislocata a Tripoli per ricostituirsi e lentamente si organizzò con altre unita' fra cui il LI battaglione carri M13/40.

La mini-divisione, a fine marzo, si traferi' nella zona di Bengasi dove resti di altre unita' si unirono. Alla fine di maggio fu dislocata nella zona di Ain el Gazala, dove sostenne il battesimo del fuoco. Successivamente venne impiegata nella zona di Sidi Rezegh, a protezione della altre unita impegnate ad attaccare la fortezza di Tobruk.

A giugno si uni' il Gruppo Corazzato "Lancieri di Novara" e con esso si lancio' all'inseguimento dei britannici, passando alle dipendenze del XX Corpo d’Armata sino a giungere il 25 giugno a Marsa Matruh. Nella localita' di Fuka, riusci', dopo duri combattimenti, a prendere numerosi prigionieri e vario materiale bellico.

A Fuka l'organico era il seguente:

- Comando
- III Gruppo Corazzato Lancieri di Novara con solo con uno Squadrone carri L6
- 133° Rgt. carri con solamente una parte del LI Btg. in quanto il XII e il grosso dell'LI erano rimaste piu' indietro
- 133° Rgt. Artiglieria con i soli Gruppi 75/27 e 105/28
- III/21° Rgt. Artiglieria

Il 3 luglio la Div. Littorio subi' un violento attacco mentre cercava di attestarsi nella zona di Deir el Ehen. Costretta a ritirarsi si sposto' dapprima nella zona di Deir el Qatan e successivamente nella zona di Munqar Wahla dove il 7 luglio sostenne un forte attacco da parte delle truppe neozelandesi. Il 9 insieme alle truppe tedesche conquisto' il caposaldo di Deir el Qattara dove vi rimase sino al 19 per poi trasferirsi nella zona di Gebel Kalaki el Tayra.

Il 30 agosto prese parte alla battaglia di Alam Halfa dopodiche' a causa del mancato successo si attesto' nuovamente a El Qattara dove subi'i per quasi un mese violenti bombardamenti aerei e d'artiglieria.

Quando inizio' l'offensiva dell’8ª Armata britannica (23 ottobre 1942 - OPERAZIONE LIGHTFOOT) la divisione ebbe in organico circa 116 carri M, 12 pezzi 75/27, 18 pezzi 75/18, 2 pezzi 88/27, 10 pezzi 88/56, 8 pezzi 100/17 e 10 Flak da 20mm ripartiti tra queste unita:

- 133° Rgt. carri su tre battaglioni (IV,XII,LI)
- 12° Rgt. Bersaglieri su tre battaglioni ((XXI,XXIII,XXXVI)
- III Gruppo Corazzato Lancieri di Novara
- 29° Btg.Flak
- 332° Btg. Artiglieria

Disposta in seconda linea sotto il comando del generale Bitossi i primi 2 giorni li passo' relativamente tranquilli. Nel pomeriggio del 26 ottobre, gli inglesi ripresero l'offensiva, facendola sempre precedere dal fuoco di preparazione dell'artiglieria. A nord gli inglesi attaccarono nell'area denominata Kidney Bridge con la 9ª divisione australiana e la 51ª inglese. Dopo alcune penetrazioni locali, l'offensiva fu bloccata dall'intervento dei reparti della 15ª Panzer Division e della divisione corazzata "Littorio". Sul fronte meridionale, ancora una volta l'attacco inglese portato dalla 44ª divisione inglese fu fermato nei pressi di Deir el Munassib dai paracadutisti della Folgore. Il 2 novembre inizio' l'operazione Supercharge e il generale Ritter von Thoma (comandante della DAK), si vide costretto a lanciare in combattimento tutti i mezzi corazzati ancora a sua disposizione, per tentare di fermare gli inglesi con i resti della 15ª e 21ª Pz.Div e i reparti corazzati della Littorio e della Trieste. Appena un centinaio di carri contro piu' di duecento carri nemici: i nostri valorosi carristi a bordo degli M13 e M14 poco poterono contro i potenti Grant e Sherman, ma si lanciarono comunque all'attacco. L'assalto nemico venne temporaneamente bloccato, e Rommel volle approfittarne per effettuare un ripiegamento all'altezza di Fuka e salvare la maggior parte dei reparti italo-tedeschi. Il 3 novembre da Berlino e da Roma arrivo' l'ordine di "mantenere a qualunque costo l'attuale fronte". Nella serata del 3 novembre le divisioni italiane "Littorio", "Trieste2 e "Ariete" ricevettero l'ordine di ritornare in prima linea e prendere contatto con il nemico. Il 3 ed il 4 novembre la Littorio combatte' con gli ultimi 20 carri superstiti. A proposito dei carristi italiani e della giornata del 4 novembre Rommel scrisse nelle sue memorie: "La disperata lotta dei piccoli e scadenti carri italiani del XX Corpo contro i pesanti carri britannici che avevano aggirato gli italiani, vide i nostri camerati battersi con straordinario valore... I carri armati della Littorio e della Trieste venivano abbattuti uno dopo l'altro dai britannici. I loro cannoni da 47mm, esattamente come i nostri da 50mm, non avevano alcuna efficacia contro i carri inglesi... La sera il XX Corpo italiano, dopo valorosa lotta, fu annientato.