ZimmeritpediA

Centro Documentazione Modellistica

Italia
1 Sezione:
Articoli di approfondimento
Intro - 1 parte
Sviluppo della specialia' Carristi
2 Sezione:
Articoli di approfondimento
Intro - 2 parte
Simboli di Identificazione
3 Sezione:
Articoli di approfondimento
Colorazione e mimetiche
Campagne Militari

4 Sezione:
Articoli di approfondimento
Organizzazione
Mezzi Militari
I Corazzati nella Cavalleria :
Gruppi e Reggimenti
Le Divisioni Celeri

Le unita' carri del Regio Esercito:
Divisione Ariete
Divisione Centauro
Divisione Littorio
Divisione Giovani Fascisti
Divisione "M" - Centauro II - MVSN
La Repubblica Sociale Italiana:
I Reparti Corazzati
Le Uniformi
Liberazione dell'Italia :
Il Corpo di Liberazione
I Gruppi di Combattimento
Fonti :
Bibliografia
 

II
GUERRA
MONDIALE
   
Germania Italia Ungheria Romania USA URSS Inghilterrra Francia
Bulgaria Slovacchia Yugoslavia Croazia Olanda Canada Australia
Finlandia Giappone Polonia Danimarca Norvegia Gracia
   
GUERRE
MODERNE
Forze Nato Arabe  
 


Articoli di approfondimento


Serie di articoli di approfondimento in formato pdf.

   
   





Bibliografia e Siti Web

Per ulteriori approfondimenti si consigliano i seguenti libri:

IL REGGIMENTO GIOVANI FASCISTI NELLA CAMPAGNA D'AFRICA SETTENTRIONALE
di A.Cioci
Ampio studio sul solo reparto del Regio Esercito composto interamente da volontari fascisti. Oltre 380 foto, tavole.
REPARTI CORAZZATI DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA 1943/1945
di P.Crippa
Marvia Ed. - 120 pp 82 foto in b/n, organigrammi ed insegne.

FORZE ARMATE DELLA RSI 1943-1945 'Forze di terra' di C.Cucut
Gruppo Modellistico Trentino - 223 pp con oltre 180 foto in b/n.

L'ARMATA NEL DESERTO - Il segreto di El Alamein
di A.Petacco
Mondadori - 245 pp con 35 foto in b/n

Come sito web si consiglia La piccola Caprera




 

136 DIVISIONE CORAZZATA "GIOVANI FASCISTI"

Per riassumerne la sua storia bisogna partire dal 29 ottobre 1937 quando nacque la G.I.L, Gioventù italiana del Littorio, dalla fusione dei Fasci Giovanili di Combattimento e l'Opera Nazionale Balilla. La G.I.L. fu la prima organizzazione giovanile fascista, di carattere paramilitare, nata con lo scopo di accrescere la preparazione spirituale, sportiva e militare dei giovani italiani fondata sui principi dell'ideologia del regime.

Gli iscritti vennero inquadrati in squadre, manipoli, centurie, coorti e legioni, e in base all'età, furono suddivisi in:

Figli della lupa, dai 4 agli 8 anni
Balilla, i maschi dagli 8 ai 14;
Piccola Italiana, le femmine dagli 8 ai 14;
Avanguardisti, dai 14 ai 17;
Giovani Fascisti, dai 18 ai 21;
Gruppi universitari fascisti, dai 18 ai 28

Con la dichiarazione di guerra alla Francia e alla Gran Bretagna del 10 giugno 1940, circa 25.0000 giovani pieni di entusiasmo provenienti dalla
G.I.L. chiedono di essere arruolati volontari per raggiungere il fronte di combattimento. Il P.N.F. grazie al Segretario Ettore Muti stabilisce con il Ministero della Guerra la costituzione di 24 Battaglioni G.I.L.., formati da tre compagnie fucilieri e una comando. I vari reparti vennero acquartierati all'interno degli stand della Fiera di Padova .
I battaglioni furono addestrati e il 10 ottobre del 1940 piu' di 2000 sfilarono fieri a Padova davanti al Duce, senza sapere che vi era gia' un'intesa di smobilitazione dei battaglioni. La loro reazione fu inaspettata. Ci fu un ammutinamento generale con tanto di incendio di un padiglione. A questo punto per intercessione di Ettore Muti verranno costituiti tre Battaglioni Speciali G.I.L. e inviati a spese del Comando Generale della G.I.L. a Formia, Gaeta e Scauri per completare l'addestramento militare.

Il Ministero della Guerra, con disposizione n° 486120 del 12 Aprile 1941, decise di trasformare i Battaglioni G.I.L. in 301ª Legione CC.NN.; ma dopo una settimana non avendo i volontari adempiuto ancora il periodo di ferma regolare, essendo la M.V.S.N. un apparato post-militare, il Ministero si affrettò ad emanare una nuova disposizione, n° 49640 del 18 Aprile 1941, che modificò la precedente disponendo la costituzione del "Gruppo Battaglioni Giovani Fascisti" quale unità del Regio Esercito. Con questa diposizione non fecero piu' parte della M.V.S.N. ma vennero inquadrati come fanti "volontari ordinari senza vincoli di ferma" con tanto di divisa grigioverde, mostrine (fiamme a due punte bicolori giallo rosse) e con il fez nero, lo stesso usato durante la I G.M. dai reparti Arditi, al posto dell'elmetto.

Venne così costituito ufficialmente il "Gruppo Battaglioni GG.FF." suddiviso in 2 battaglioni, il I "Mi scaglio a ruina" al comando del maggiore Balisti e il II "Abbi fede" alle dipendenze del maggiore Benedetti entrambi bersaglieri.

Il 4 Maggio i Battaglioni GG. FF partirono alla volta di Napoli dove, per oltre due mesi, continuarono il loro estenuante addestramento, fino al 19 Luglio 1941 quando arrivo' la notizia della partenza: destinazione Libia. Il 29 Luglio 1941 il "Gruppo Battaglioni GG.FF." sbarca a Tripoli ed inviato con compiti di presidio a Homs e Misurata. Successivamente subisce trasformazioni in organici ed in armamenti e il Il 2 settembre 1941 viene incorporato nel RECAM (Raggruppamento Esplorante del Corpo d'Armata di Mantova) e inviato a presidiare la zona di Bir el Gobi: localita' che li rese celebri.

Nella battaglia di Bir el Gobi il "Gruppo Battaglioni GG.FF." era composto da 1454 giovani armati di 24 fucili mitragliatori Breda mod.30, 12 mitragliatrici Breda mod.36, 12 fucili controcarro Polacco, 6 fucili controcarro Solothurn, 8 cannoncini da 47/32 e 8 mortai da 81mm e due casse di bombe Passaglia (molotov). Inoltre a Bir el Gobi vi era un presidio composto da 12 carri L3 che furono interrati ed usati come bunker, 2 carri armati M13, 2 cannoncini 47/32 e 2 mitragliere da 20mm.

La battaglia di Bir el Gobi inizia il 3 Dicembre e dura sino al 7. Il "Gruppo Battaglioni GG.FF." combatte' eroicamente contro l'XIª Brigata Indiana e parte della 22ª Brigata Guardie, sino a respingerne l'assalto e impedendo così alle forze alleate di raggiungere El Adem.

Per comprendere meglio l'impresa dei GG.FF che valse persino l'encomio di Rommel si elencano le forze contro cui combatterono, insieme a circa 1000 uomini dell'VIII e IX Rgt. dei Bersaglieri :

- 2° Battaglione Maharatta (fanteria leggera indiana),
- 1° Battaglione Rajputana Rifles (fucilieri indiani),
- 2° Battaglione Cameron (scozzesi),
- 7° Medium Artillery Regiment (batterie di cannoni da campagna)
- uno squadrone (16 carri armati) di Valentine dell'8° Royal Tanks

Distrussero la Maharatta e la Cameron , sei carri amati Valentine, sei leggeri e molti automezzi: I GG.FF. ebbero 54 morti, 117 feriti e 31 dispersi.

Dopo l'aspra battaglia di Bir el Gobi il Gruppo venne aggregato alla Divisione Sabratha e prense parte ai combattimenti di El Agheila e Marsa el Brega subendo lievi perdite.

Il 24 Maggio 1942, come riconoscimento al valore dei Giovani Fascisti, nacque la 136ª Divisione Corazzata nella quale in molti confluirono.

Il 2 luglio del '42 giunse l'ordine di occupare l'Oasi di Siwa in Egitto ed il 23 luglio venne occupata da una colonna della 136ª Divisone Corazzata "Giovani Fascisti". Il 30 agosto il reparto venne schierato presso i vari passi e l'artiglieria divisionale attorno l'Oasi. Nel settembre gli fara' compagnia una parte del 3° reparto esplorante tedesco. In questo frangente il nemico piu' grosso sara' la malaria che colpira' quasi tutta la guarnigione.
Il 6 novembre l'Oasi venne abbandonata e, per evitare l'accerchiamento a causa dell'esito della battaglia di El Alamein, si trasferi a Agedabia. Durante lo spostamento furono costantemente bombardati dall'aviazione e perderanno i loro unici due carri armati M14. Giuntavi tra il 16 e il 18 novembre si schierò tra Marsa el Brega e El Agheila.

Segui poi la ritirata definitiva dalla Libia ma prima di giungervi combatterra' tra Buerat e Gheddaia contro il XXX° Corpo d'Armata Inglese e a Tarhuna contro la 7ª Divisione Corazzata Inglese e la 2ª Divisione Neozelandese.

Il 25 gennaio 1943 ripiegarono in Tunisia per assestarsi sulla ex linea fortificata del Mareth dove tra il 17 e il 30 marzo ingaggeranno violenti duelli all'arma bianca. Per evitare l'accerchiamento lo schieramento italo-tedesco ripiega sulla linea Akarit Chott e dopo due giorni di battaglia si ritira a Enfidaville.

La battaglia del Mareth, 17-30 Marzo, vede i volontari impiegati in violenti ombattimenti, rioccupando alcuni capisaldi all'arma bianca. Il Reggimento si batte' ancora all'Akarit Chott per poi attestarsi sull'ultima linea di resistenza a Enfidaville. Dal 12 aprile al 13 maggio combattera' l'ultima battaglia in terra africana non mollando mai i loro capisaldi, piu' volte persi ma sempre riconquistati con il sangue, sino alla resa, che poi in definitiva non avverra'.

Questa e' un'altra storia ma i veterani di Bir el Gobi si faranno ancora sentire come potrete leggere nell'articolo dedicato agli Arditi Camionettisti del capitano Paris.