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REPARTI della R.S.I. dislocati all'estero

Molti nostri reparti si trovarono, alla notizia della capitolazione, fuori dai
nostri confini. Di essi, più di 25.000 caddero lontani dalla Patria sotto le insegne della bandiera repubblicana.

Eccone qui descritti i reparti in forma sintetica dato che le notizie su molti reparti sono di difficile reperibilita'.

FRONTE DELL’EGEO - DODECANESO

All’indomani del voltafaccia badogliano, gli italiani che non avevano accettato la resa incondizionata si apprestarono a continuare le ostilità a fianco dell’Alleato e contro i vecchi nemici. A Rodi si formò un Comando Reparti Italiani dell’Egeo che ebbe giurisdizione sulle Formazioni rimaste in armi o sorte volontariamente.



RODI

Reggimento Volontari "Rodi"

Legione Egea "Conte Verde"
Trovatasi a Rodi alla notizia della resa, la Legione proseguì la guerra a fianco dei tedeschi venendo impiegata, fino all’8 maggio 1945, quando si arrese agl’inglesi, nella difesa di Rodi e altre isole del Dodecaneso.




ISOLA DI CRETA
Legione Italiana Volontari "Creta". Costituitasi nel Settembre 1943 con gli appartenenti alla Divisione Siena che non avevano accettato la resa, la Legione applicò ai baveri le fiamme nere della Milizia ed al braccio il contrassegno degli Arditi ad indicare il volontarismo della formazione. Impegnata in funzioni antisbarco ed antisabotaggio, la Legione seppe fino all’ultimo resistere anche contro la penuria di cibo, fattore che accomunò le guarnigioni di tutto l’Egeo, deponendo le armi e consegnandosi agli angloamericani solo la mattina del 6 maggio 1945. Il 20 Maggio la nave francese "Ville d’Oran" imbarcò i circa 1.400 militari italiani dell’isola (compreso dunque il CXLI Battaglione) e li trasportò a Brindisi, dove in un primo tempo furono concentrati all’interno del campo sportivo. In seguito parte dei prigionieri restò a Brindisi, altri furono destinati a Taranto ed altri ancora al campo 211 di Algeri. Quelli rimasti a Brindisi vennero posti in liberta' nell’aprile del 1946.
In seno alla Legione fu formato un plotone di carristi dopo che furono recuperati e rimessi in ordine di marcia 6 carri L3, che avevano partecipato all’occupazione dell’isola nel 1942 (operazione Merkur). Entrambi i reparti non parteciparono a scontri a fuoco e i carri furono impiegati solo in operazioni di polizia fino al termine del conflitto.

La legione inquadrava quattro battaglioni:
141° Battaglione Camicie Nere
1° Battaglione Merla
2° Battaglione Piassi
3° Battaglione Gabriele

CXLI Battaglione GNR d'Assalto fu dislocato a Creta, dopo l’8 Settembre il Battaglione, col suo comportamento irremovibile, determinò la costituzione della "Legione Italiana Volontari Creta", formata da elementi della Divisione Siena che non avevano voluto accettare la resa. Col recupero di gran quantita' di materiali della disciolta Divisione, il Battaglione rinforzo' il proprio armamento aggiungendovi anche sei carri armati. Rimasto a Creta, a parte un nucleo distaccato all’aeroporto di Vienna ed una Compagnia Esplorante aggregata al Gruppo Squadroni Esploranti "‘San Giusto" a Palmanova (UD), il Battaglione fu operativo fino al Maggio 1945.

141° Btg. "M’’ d’Assalto dislocato a Retymno
Reparti Genieri, Semaforisti e Servizi con due Battaglioni costruttori
MGR - quattro batterie costiere e armamento antiaereo
A.N.R. - saltuaria presenza Gruppo Aerosiluranti "Faggioni’’ presente la Ricognizione marittima lontana (in armi sino al 6 maggio ’45)

GRECIA
L'aeroporto di Atene fu base-trampolino del Gr. Aerosiluranti per azioni nel Mediterraneo centro-orientale.

LXVII° Btg. CC.NN. di stanza a Salonicco

24ª Legione cc.nn. d'assalto "Carroccio"
tratto dal forum blitzkriegmilitaria

Nell’isola di Samo, all’atto dell’armistizio, erano dislocate esclusivamente truppe italiane:

• Comando e parte della d.f. Cuneo;
• 24ª Legione MVSN giunta da Lero il 28.8.1943) al comando del console Piretti.

Il movimento partigiano nell’arcipelago era abbastanza attivo, anche se prevalentemente dedito, più che agli scontri, alla diffusione di volantini propagandistici. Però, già il giorno 9.9.1943 una compagnia del XXV btg. cc.nn. rinforzata con elementi della 24^ compagnia mitraglieri dovette essere inviata nella vicina isola di Nicaria in soccorso del presidio di Evdilos attaccato dai partigiani, probabilmente rincuorati dalla notizia dell’intervenuto armistizio. Successivamente giunsero sull’isola di Samo circa duemila fra inglesi e greci che, oltre a deportare nove ufficiali, un sottufficiale e centoventi cc.nn. loro consegnati dal Comando italiano verso la fine del mese di ottobre per cause non precisate, si limitarono, al momento opportuno, a “squagliarsi”, adducendo la motivazione “…di aver ricevuto l’ordine di evacuare l’isola con le truppe inglesi, greche e con i partigiani perché la situazione veniva giudicata gravissima e il Comando del Medio Oriente si trovava nella impossibilità di intervenire” . Per motivazioni sostanzialmente analoghe, anche il Comando italiano prese la medesima decisione, imbarcando parte delle truppe il 21.11.1943 che, giunte in Turchia, finirono poi disarmate in Palestina per l’impiego in lavori di fatica e in Egitto ove subirono “varie umiliazioni” . I tedeschi giunsero a Samo il 22.11.1943 e la 24ª Legione, sulla quale già precedentemente il Comando italiano aveva ritenuto di poter fare poco affidamento in caso di scontri, si affiancò ad essi. Analogamente si comportarono i reparti inviati a Nicaria, benché il Comando italiano, prima di eclissarsi, avesse ordinato di impedire gli sbarchi tedeschi ad ogni costo e, in caso negativo, di darsi alla guerriglia con gli andartes “in attesa di aiuti” . Si trattava evidentemente di ordini ineseguibili, considerando:

• la manifesta inerzia anglo-greca, benché si sia tentato di giustificare a posteriori l’evacuazione in forza del basso valore militare attribuito agli italiani ;
• la particolare decisione con cui i tedeschi intrapresero la riconquista dell’arcipelago, acquisendo dapprima la superiorità locale a livello aeronavale e poi impiegando, con estrema disinvoltura tattica, truppe scelte, inferiori numericamente al loro nemico, ma in grado di adempiere con successo a missioni “disperate” anche a costo di sensibili perdite, grazie al proprio addestramento e ad un elevatissimo “morale” ;
• lo scoramento italiano, causato dalle cattive notizie giunte, senza soluzione di continuità, dalla Grecia, da Creta e dal Dodecaneso, nonostante alla difesa di Coo, Simi e Lero avessero partecipato, con esito infausto, truppe e mezzi britannici, assai più propensi a rapide evacuazioni che alla resistenza ad oltranza.

Sull’isola di Samo rimase anche molto personale dell’Esercito, cosicché la 24ª Legione, con una forza di 527 cc.nn. , assunse alle proprie dipendenze anche il gruppo artiglieria Piemonte e incorporò nella compagnia a.a. anche tre plotoni mortai da 81 e una sezione c/c da 47/32. Contemporaneamente però “vari militari di quelli che dalle unità della Milizia avevano chiesto e ottenuto di passare nell’Esercito, erano stati passati per le armi” . Sotto il profilo numerico, al 31.12.1943 si contavano complessivamente sull’isola 1072 combattenti e 365 ausiliari volontari, mentre al 20.4.1944 si considerava che la 24ª Legione avesse circa milleduecento uomini che continuarono a prestare il proprio servizio a fianco dei tedeschi sino allo sgombero dell’isola (1.10.1944). L’ultima notizia documentata da fonte italiana risale al 2.11.1944 e riporta una struttura non più esistente se non negli organigrammi della RSI, poiché evidenzia ancora l’altisonante denominazione di Legione:

• Legione cc.nn. Samos: 24 ufficiali, 130 sottufficiali e 626 truppa;
• Gruppo art. cc.nn. Samos: 8 ufficiali, 18 sottufficiali e 224 truppa.

In realtà, al termine dell’evacuazione, il profilo unitario era già stato spezzato per finalità operative dai tedeschi ed il reparto aveva assunto sul territorio continentale la seguente organizzazione:

• Comando Legione e XXIV battaglione, al comando del centurione Giacomo Bisio, inquadrati nel II/18 pol.jag.rgt. ;
• XXV battaglione, su due compagnie al comando dei centurioni Pietro Erba e Pietro Callegari.

In conclusione, deve ritenersi che le suddette unità abbiano condiviso l’impiego e le sorti delle unità tedesche da cui dipendevano e abbiano abbandonato definitivamente il territorio continentale greco al loro seguito, considerando che il 18° SS pol.jag.rgt. si trovava certamente già nell’ottobre in Jugoslavia, dapprima nell’ambito del Kampfgruppe Kubler, e poi, nel dicembre, del XXXIV AK (zbv). Più in particolare, il II/18 SS pol.jag.rgt. fu impegnato nella vana difesa di Belgrado e, successivamente, coinvolto nella ritirata generale dai Balcani, servendo quale retroguardia al XV Corpo di Cavalleria cosacca e concludendo le proprie operazioni, al comando dell’Hauptmann der Polizei Rosenschon, con la resa ai sovietici il 9.5.1945 a Treun-Pragerhof, sul confine austro-jugoslavo.



Bibliografia e Siti Web


Per ulteriori approfondimenti si consigliano i seguenti libri:

REPARTI CORAZZATI DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA 1943/1945
di P.Crippa
Marvia Ed. - 120 pp 82 foto in b/n, organigrammi ed insegne.

FORZE ARMATE DELLA RSI 1943-1945 'Forze di terra' di C.Cucut
Gruppo Modellistico Trentino - pp 223 con oltre 180 foto in b/n

GLI ULTIMI IN GRIGIOVERDE
di Giorgio Pisanò
Edizioni FPE - 4 Volumi 2418 pagine
Difficile da reperire
R.S.I. FORZE ARMATE - La guerra in Italia
di Nino Arena
E.Albertelli - 3 Volumi - ognuno con c.a. 460 con foto in b/n



Come siti web si consiglia:
- Italia R.S.I.
- Il Duce

Per approfondire la storia dei CB vi e' un bellissimo articolo di A.Rosselli pubblicato sul sito della Regia Marina








 

REPARTI della R.S.I. dislocati all'estero

JUGOSLAVIA - ALBANIA

49ª Legione "Marche" del San Marco (49° Btg., 50° Btg., 49ª' Cp. mitraglieri)
L'8 Settembre si trovava a Sebenico (Croazia) e contava una forza di 2.000 uomini. La Legione proseguì, senza soluzione di continuità, a combattere a fianco dei tedeschi fino alla resa delle Forze Armate germaniche, subendo ingenti perdite.

72ª Legione "Farini"(72° Btg., 33° Btg., 72ª Cp. mitraglieri)
Dislocata a Dibra (Albania). In seguito furono dislocati a Burrelj e sul passo Qafa-Stames fino al 28 settembre 43. Nel 1944 diventa "92° btg. speciale di sicurezza italiano" ed opera in territorio Jugoslavo. Il 4 gennaio 1945 giunge a Trento. fu sciolta in Austria nella prima decade del maggio del 1945.

86ª Legione "Indomita" (86° Btg., 94° Btg., 86ª Cp. mitraglieri)
Di stanza Scutari partecipa a varie operazioni in Albania e Bosnia. Dall'Ottobre 44 si sposta in Croazia dove si scioglie con la fine del conflitto nel maggio 45.

92ª Legione "Ferrucci"
Dislocata in Albania e smembrata nei suoi reparti tra il 26 luglio e l’8 settembre 1943, la Legione fu impegnata in sanguinosi scontri con i guerriglieri. Il 13 di settembre, la ‘Ferrucci’ ricevette l’ordine dal Comando della Divisione Firenze, di cui faceva parte, di raggiungere il porto di Durazzo ed imbarcarsi per mettersi a disposizione del governo del Sud. La situazione si presentava estremamente confusa per via del fatto che, in zona, erano presenti reparti germanici e ribelli albanesi. Gli ufficiali della Legione dichiararono in modo inequivocabile che non avrebbero combattuto contro i tedeschi, e per questo furono minacciati dal Capo di Stato Maggiore. Trascorsero alcuni giorni carichi di tensione, nel corso dei quali le Camicie Nere si trovarono a fronteggiare sia la guerriglia locale che le forze regie, cercando allo stesso tempo di prendere contatto con i camerati germanici finché, nella ridda di ordini e contrordini, la 92a fece ritorno in Italia.

CXLIV Battaglione Autonomo "Irpino"
In Montenegro all’atto della resa badogliana, questa unità seguitò a combattere affiancato ai tedeschi contro i titini in Albania, Bosnia e infine Croazia, dove il Battaglione si sciolse nel Maggio 1945.

XXXIII Battaglione Autonomo
Dislocato in Serbia, il Battaglione seguitò, dopo l’8 Settembre, a combattere insieme alle truppe tedesche ininterrottamente per 20 mesi, impegnato in operazioni antiribelli nel corso delle quali ebbe 56 Caduti. Fu sciolto in Austria nel Maggio 1945.

XL Battaglione "Scaligero"
Di stanza in Croazia e formato tutto da veronesi, proseguì a combattere anche dopo la resa a fianco dei germanici, coi quali si oppose, sino al Maggio 1945, a distaccamenti della IV Armata Popolare jugoslava contro cui ottenne significativi risultati in Croazia e Slovenia.

Battaglione Volonatri di Sardegna "Angioy"
Formato interamente da militari sardi, radunati all'indomani dell'8 Settembre 1943 da Francesco Maria Barracu, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio della RSI.
 A capo di questo battaglione fu posto il dorgalese Colonnello Fronteddu.
Il reparto avrebbe trovato il suo impiego nella difesa del confine orientale nella regione della Venezia Giulia. Pertanto il Battaglione "Angioy", ai primi di Dicembre, si trasferisce da Roma, fa tappa prima a Cremona, poi a Trieste e infine a Fiume, dove rimane sino al 3 maggio del 1945, allorché gli Slavi di Tito occupano la città.
Nel febbraio del 1944, a Trieste, 28 elementi del Battaglione disertarono e si unirono alla Brigata Garibaldi "Triestina". I Tedeschi, forse per questo fatto, sciolsero il reparto e aggregarono 200 militi al battaglione "Confinari". Con tutta probabilità non fu però sciolto tutto il Battaglione, bensì solo il reparto che si trovava a Trieste, dal momento che la presenza del Battaglione fu accertata, in data successiva al febbraio 1944, sia a Fiume che a Pola. Si sa, molto genericamente, che i Sardi furono impiegati in operazioni di antiguerriglia contro le formazioni partigiane jugoslave sino alla fine del conflitto.

LIII Battaglione Autonomo G.N.R.
Operativo in Serbia, continuò la guerra schierato con i tedeschi fino alla resa in Austria nel maggio del 1945, combattendo contro i titini in Serbia e successivamente in Croazia.

LXXXI Battaglione Autonomo G.N.R.
L’8 Settembre si trovava in Montenegro. Oppostosi alla resa badogliana, il Battaglione seguitò, insieme ai tedeschi ed in collegamento con il CXI Battaglione d’Assalto di cui parleremo, a lottare contro i partigiani di Tito in Serbia e Croazia fino allo scioglimento, avvenuto a Zagabria nel maggio 1945.

XCII Battaglione Autonomo
Costituito a Firenze nel marzo del 1941 e trasferito in Albania dove rimase fino al 9 settembre 1943, il Battaglione ebbe particolari vicissitudini e simili, almeno durante le prime settimane successive all’8 Settembre, a quelle della citata 92ª Legione ‘Ferrucci’ in quanto la zona era la stessa. Tra l’altro le Camicie Nere ebbero l’occasione di assistere, stupefatte, alle esplosioni di gioia dei nostri militari appartenenti al Quartier Generale della Divisione Firenze, al momento della notizia
della resa. Determinato ad opporsi alla risoluzione badogliana, riuscito a prender contatto con le forze germaniche e superata la loro iniziale diffidenza, il Battaglione fu riarmato ed accresciuto in Serbia di una trentina di elementi sbandati aggregatisi da Scutari, raggiungendo una forza di quasi 500 uomini. Il 15 marzo 1944 il Battaglione, riorganizzato dai tedeschi, mutò denominazione divenendo il 92° Battaglione Speciale di Sicurezza Italiano, impiegato contro jugoslavi e russi fino al 31 dicembre 1944, A quella data i volontari, in ferrovia, tornarono in Italia diretti a Trento portando al seguito, per non lasciarli cadere in mani sovietiche, un centinaio di nostri ex militari provenienti dall’Ambasciata di Budapest, i quali non avevano voluto aderire alla Rsi. Il 16 gennaio 1945, a Brescia, il Battaglione venne sciolto: i più giovani furono immessi, come premio per il servizio svolto, nella Legione Guardia del Duce; gli altri, passarono in forza al Battaglione Territoriale della GNR bresciana.

XCI Battaglione d’Assalto G.N.R.
Formato da Camicie Nere inquadrate nella Divisione Venezia, alla data dell’8 Settembre, in Montenegro, fu l’unico reparto a non accettare l’ordine di Oxilia, comandante la Divisione, a raggiungere le file dei partigiani titini. Presentatosi ai Comandi tedeschi, il Battaglione fu impiegato insieme al citato LXXXI Autonomo, in un ciclo di operazioni in Serbia e Croazia, sciogliendosi anch’esso a Zagabria nel Maggio 1945.

LXXXII Battaglione Autonomo
Dislocato in Serbia, anche questo Battaglione imitò i precedenti rifiutando la resa. Fu impegnato contro le truppe titine in Serbia e Croazia e si arrese in Austria nel maggio del 1945.

IX Battaglione Misto "Berga"
Poco si conosce di questa unità. Sappiamo che fu costituita da volontari italiani, con quadri misti italo-tedeschi. Impiegata in Serbia, patì numerose perdite.

XII BATTAGLIONE DIFESA COSTIERA
Costituito a Verona nel settembre 43. Nel febbraio 44 trasferito in Toscana (Apuania). Secondo il Tessin questo battaglione opera nei Balcani (incerto) e poi in Slovacchia a seguito della 48ª divisione di fanteria tedesca.

La Milmart era una specialità di artiglieria marittima, istituita a livello nazionale nel novembre del 1938, della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale (MVSN).

La Milmart nasce da una costola della DICAT (contraerea) che forniva personale alle batterie marittime della Marina.

La Milizia Artiglieria Contraerea organizzava e predisponeva invece la difesa contraerea territoriale nelle città e nelle zone strategiche. Il primo nome fu Milizia per la difesa costiera variato nel 1939 in Milmart.

XVI BATTAGLIONE FORTEZZA COSTIERA (XVI battaglione alpini Julia)
Costituito a Gorizia e Udine nel settembre 43 e trasferito in Slovenia fino all'Aprile 45.

VIII BATTAGLIONE GENIO (BAU BATAILLONE (ITAL.) opero' in Croazia e Serbia.

FRANCIA

BASE ATLANTICA SMGG. "BETASOM" di Bordeaux
Con il personale italiano vennero costituiti:
1ª Divisione Atlantica Fucilieri di Marina (di cui un Btg. a presidio della Base "Betasom"
Costituzione di equipaggi misti italo-tedeschi per Unità navali di Scorta, Antisom e quattro Squadriglie Dragamine (al comando della Movm e CF 1ª cl. Cap. Vascello Enzo Grossi)



Sezione di Artiglieria Marina a St. Nazaire sull'estuario della Loira, depose depose le armi il 17 maggio 1945.

XX Battaglione Bersaglieri volontari difesa costiera (Italian Kusten Festung Btg. 2)
Costituito a Milano il 30 settembre 43 fu trasferito ad Alessandria il 15 febbraio 44 e assunse la denominazione di "II Battaglione" e inviato a presidio della zona tra Varazze e Albenga alle dipendenze della 34a Divisione di fanteria germanica. Nell'agosto '44 trasferita al confine francese dove sostiene combattimenti con reparti alleati e partigiani. Ripiega il 23 aprilee cessa l'attività il 3 maggio 45 a Ivrea.

Reparto Volontari "San Marco"
Nell’agosto del 1944 un piccolo reparto (20 uomini) della "San Marco", fu inviato a contribuire alla difesa del forte di Tolone, allo scopo di ritardare lo sbarco alleato. Dopo una resistenza protrattasi per alcuni giorni, gli italiani, in procinto di essere accerchiati, ripiegarono combattendo su Ventimiglia e da lì a Cairo Montenotte. Il 1° Settembre il reparto, raggiunti i nostri Comandi, venne sciolto e tutti i volontari furono reintegrati nella Divisione.

18ª Compagnia Sussistenza

Questa Compagnia, nata con volontari della 4a Armata che non avevano accettato la resa dell’8 sSettembre, fu organizzata con sede a Nizza, dove operò fornendo aiuto logistico ai combattenti italiani impegnati in Provenza.

Reparti Lavoratori
Non bisogna dimenticare il personale volontario che, dal settembre 1943, fu inquadrato nelle "Compagnie lavoratori" per rafforzare le difese costiere e mantenere attive le comunicazioni viarie. Operanti prevalentemente in Provenza, questi Reparti della consistenza complessiva di circa 40.000 uomini ebbero denominazioni tedesche conservando tuttavia insegne e comandanti italiani. Nel corso degli sbarchi alleati del 1944 nel sud della Francia, i volontari di alcune compagnie, seguendo le sorti della 19ª Armata tedesca, sostennero combattimenti avendo in dotazione soltanto armi individuali e subirono ingenti perdite. Anche a nord, nel corso dell’invasione delle coste normanne, vi furono Reparti Lavoratori che, coinvolti negli scontri in prima linea, ebbero un numero rilevante di Caduti.

Reparto Autonomo Volontari Milizia
Lo scopo del Reparto fu quello di aggregare gli ex legionari della MVSN già inquadrati
nella disciolta 4a Armata. Mentre alcuni di questi volontari, rimpatriati, furono arruolati nella 1ª Compagnia della X Mas, gli altri seguirono le sorti della 19ª Armata germanica.



I Gruppo Artiglieria Pesante


VI Gruppo Artiglieria Pesante

Pure questo Gruppo, costituito nel settembre 1943 nella Francia meridionale e formato da volontari provenienti dalla 4ª Armata italiana, fu aggregato alla 19ª Armata tedesca. L’unità era articolata su reparto comando e tre batterie da 3 pezzi ciascuna.

Gruppo Pesante Motorizzato
Gruppo simile per provenienza, composizione ed im piego al precedente.

1114° Gruppo Artiglieria da 90/53
Anche questa unità dipese dalla 19ª Armata tedesca e ne seguì le sorti. Il Gruppo, costituitosi il 14 Gennaio nel sud della Francia, era articolato su un reparto comando e tre batterie da 4 pezzi ciascuna.
Gruppo Spec. CC.NN. da sbarco (a Tolone)
18ª Cp. Sussistenza (a Nizza)
Vari Btgg. di costruttori e Servizi
Reparti della MGR
A.N.R. a Istres: trampolino per Gr. Aerosiluranti circa l’attacco a Gibilterra.

Battaglione Italiano di Sicurezza
Costituitosi in territorio francese all’indomani dell’8 Settembre da militari italiani della 4ª Armata che avevano rifiutato la resa, il Battaglione fu posto agli ordini del capitano
Giuseppe Tosca e impiegato dapprima a difesa delle coste provenzali, alle dipendenze della 19ª Armata germanica, seguendone le sorti fino all’ultimo. Con lo sbarco alleato in Provenza (agosto 1944), la 19ª iniziò ad arretrare dapprima nella valle del Rodano, poi nella Saone, quindi in Alsazia ed infine in Germania, sempre seguita dal Battaglione Italiano che, con compiti di retroguardia contro le truppe degaulliste ed i ‘maquis’, riuscì sempre ad allontanarne la minaccia.

FRONTE RUSSO

BASE SOMMERGIBILI "CB" DEL MAR NERO
Alla data dell' 8 settembre i CB di base in Mar Nero decisero di continuare il conflitto accanto ai Tedeschi, in seguito ceduti alla Marina Rumena e riassegnati alla Decima Mas con equipaggi provenienti da Betasom, queste 6 unità si auto affondarono in data 25 agosto 1944 nel porto di Odessa prima dell'arrivo delle truppe Russe. Rimasto in armi sino all’agosto 1944, il personale della Squadriglia rientrò in Italia.

Plotone Italiano "Avanti" (XL Battaglione Carri 24ª Pz.Div.).
Fu costituito il 9 settembre 1943 a Firenze, con l’apporto di militari e civili volontari i quali, contrari alla resa, non essendovi ancora reparti italiani cui aderire per proseguire la lotta, si presentarono al XL Battaglione Carri della 24ª Pz.Div, entrata allora in città. Impiegata sul fronte russo, la piccola unità si distinse per particolare valore tanto da essere menzionata su Signal. Nell’ottobre 1944 il Plotone rientrò in Italia, inquadrato nella Divisione Littorio.

Battaglione Misto Italiano
Pochissime notizie abbiamo di questa unità, che sappiamo costituita da volontari alpini i quali vennero impiegati nei combattimenti in Ucraina.

Volontari italiani nella Flak
Furono assai numerosi i volontari italiani incorporati nell’artiglieria contraerea tedesca, la quale si avvalse di batterie miste non solo in Germania, ma anche in territorio russo.

GERMANIA

L'8 settembre vi era una discreta presenza militare a Berlino, vari reparti in addestramento, due battaglioni nebbiogeni nel Baltico. Il personale di questi reparti aderì quasi per intero alla continuazione della guerra a fianco dei tedeschi. Sulle rive del Baltico, a protezione delle basi segrete della V1 e V2, operavano due battaglioni nebbiogeni cui si aggiunsero altri 3 btg, così dislocati:
- I Battaglione costituito nel marzo 44. Base a Isole di Ilsedom - Wollim
- II Battaglione già operante l'8 settembre con base a Gotenhafen e distaccamenti a Gommel e Pillau.
- III btg. già operante prima dell'8 settembre con base a Whillelmshaven e distaccamento a Emdem.
- IV Btg. costituito nella primavera del 1944 a Emdem
- V Btg. costituito nella primavera del 1944

40ª e 41ª compagnia
Questi reparti cessarono l'attività nel Maggio 1945. A Gotenhafen erano dislocati gli equipaggi di 9 sommergibili in allestimento e che facevano capo alla sezione tattica sommergibili (Marigammason). La sezione venne sciolta nel settembre 43 e parte dei sommergibili aggregati ai reparti nebbiogeni.


ROMANIA

Dopo l'8 settembre le forze armate italiane in Romania erano:
- Comando Gruppo C.B. base navale di Costanza
- Base avanzata gruppo C.B. Sebastopoli
- Ufficio scambio Bucarest
- Diversi comandi tappa in varie zone.
Per un totale di circa 200 militari di cui 100 della marina.

UCRAINA

Camionettisti del capitano Paris


ESTREMO ORIENTE

Dei Reparti e delle Navi dislocati in Estremo Oriente, aderirono alla RSI il 90% degli italiani ossia la quasi totalità degli Italiani presenti: Marò del "S. Marco’’, Marinai e Marittimi costituirono un Reparto Marina su tre Battaglioni di fucilieri e una Batteria da sbarco. Adesioni si ebbero tra i nostri connazionali a Shanghai (S. Marco), a Singapore, in Malesia e in Giappone.

ALTRI SCENARI

Altri modesti contingenti di truppe della RSI furono presenti in:
UNGHERIA: Gruppi di Artiglieria e qualche centinaio di soldati
POLONIA: 63ª Cp; presidiaria, Comandi, Uffici, Ospedale e Servizi
BULGARIA: Cp. di Granatieri
FINLANDIA : Gruppo Aerotrasporti Capitano 'Felice Terracciano'
Dopo l'armistizio del settembre 1943, 4 esemplari di Savoia Marchetti 81 continuarono ad operare con l'Aeronautica Cobelligerante Italiana fino al dicembre 1944 Gli esemplari rimasti a nord vennero utilizzati dal Gruppo Aerotrasporti Capitano 'Felice Terracciano' dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana. Il reparto, costituitosi nel novembre 1943 ed equipaggiato anche con Junkers Ju 52/3m, operò, con insegne tedesche, sul fronte orientale e in Finlandia fino al novembre 1944.